Ansia

Ansia

L’ansia è una sensazione che si manifesta quando percepiamo un pericolo e può avere sia una funzione positiva che negativa.

  • È positiva e diviene una risorsa quando stimola a reagire, ad affrontare una paura, rendendo la persona più efficiente nell’azione
  • È negativa e diventa un limite quando è tanto forte che immobilizza e impedisce a una persona di vivere adeguatamente un “evento normale”.

Un esempio di “buona” ansia è quella che vive lo studente universitario in vista degli esami e che lo spinge a studiare per poterli affrontare. Un esempio di “cattiva” ansia  è quella che vive la signora con una fobia per i gatti e ogniqualvolta ne vedrà uno sentirà il panico che la stritola e la fa fuggire.

Attacco di Panico e Fobie

Il panico è la massima estremizzazione dell’ansia, dove la persona sente di perdere il controllo, di impazzire, oppure di  morire. Il panico può presentarsi improvvisamente come un fulmine a ciel sereno, oppure solo in certi contesti come nelle fobie specifiche: ad esempio ogni volta che una persona vede un insetto si sentirà venir meno. Nei casi più gravi la paura diventa tanto invalidante che la persona sviluppa un’agorafobia, ovvero evita di frequentare determinati luoghi o addirittura di uscire di casa, per timore di avere un attacco di panico.

Come si mantiene il panico?

  • Tentare di controllare la paura. Il tentativo di sopprimerla trasforma un timore in un terrore travolgente.
  • Parlare del problema e chiedere aiuto. Se sfogarsi o appoggiarsi a qualcuno può dare un sollievo momentaneo, alla lunga diventa una conferma di non saper gestire il panico.
  • Evitare luoghi e situazioni. Più evitiamo un luogo più ne confermiamo la pericolosità.

Fobia Sociale

La fobia sociale è un’ansia intesa nel trovarsi in una particolare situazione relazionale. Abbiamo due principali casistiche: coloro che si sentono giudicati dagli altri perché sentono di avere qualche difetto, di non essere all’altezza o di essere sbagliati; e quelli che sentono di stare nel giusto e credono che gli altri gli giudicano perché hanno cattive intenzioni.

La terapia è molto differente in base alla tipologia. Nella prima evenienza è necessario migliorare l’autostima e la percezione di sé, nel secondo caso lavoreremo con il paziente sulla gestione della comunicazione affinché possa gestire al meglio la relazione con gli altri.

Angoscia: Paura del Futuro e Paura di Sbagliare

Coloro che si sentono angosciati vivono un’impotenza indefinita e costante, come se fossero condannati a sbagliare e non siano all’altezza della situazione o che gli possa capitare qualcosa di catastrofico e ingiusto.

Questo senso di pessimismo costante generalmente conduce la persona: ad attuare evitamenti preventivi, a rinunciare a un’attività per timore di sbagliare, oppure crea una “profezia che si auto-avvera”. Pensiamo ad esempio allo studente universitario che è angosciato all’idea di dover affrontare un esame e studia così tanto, ma così tanto che il giorno della prova si dimentica quanto ha appreso e boccia.

Paura delle Malattie

La paura patologica verso le malattie esiste in due forme distinte: la patofobia e l’ipocondria.

Si soffre di patofobia quando si ha un timore costante di perire per morte improvvisa, ad esempio per infarto, ictus o insufficienza respiratoria.

Come si mantiene il problema?

  • La persona parla costantemente del problema. Se sfogarsi o appoggiarsi a qualcuno può dare un sollievo momentaneo, alla lunga trasforma una paura immaginaria in una reale.
  • Evitare di affaticare il proprio fisico. Una passeggiata, salire le scale, sollevare per lungo tempo le borse della spesa sono tutte attività che la persona con una patofobia evita o vorrebbe evitare per paura che uno sforzo eccessivo possa portarle alla morte per collasso cardiaco, ma più uno evita, più uno costruisce i propri timori.
  • Tentare di controllare il proprio fisico. Appena la persona sente un alterazione organica, tenta di controllarla ma questo le farà perdere il controllo, ad esempio chi cerca di gestire la respirazione inizierà ad avere un respiro affannoso.

Si soffre di ipocondria quando si ha un timore costante di perire o di essere afflitti da una patologia lunga, dolorosa e spesso fatale, come la SLA o il Parkinson.

Come si mantiene il problema?

  • Andando continuamente dal dottore. Dopo un consulto medico la persona si sentirà tranquillizzata, ma successivamente la sua paura è destinata ad aumentare, così come si amplificheranno i dubbi: niente impedisce che la patologia devastante sorga successivamente dopo il controllo.
  • Ascoltare e controllare continuamente il proprio corpo. La persona osserva e ascolta continuamente il proprio fisico per cercare sintomi che possono indicare una patologia, ma questa continua attenzione verso il proprio organismo, provoca involontariamente proprio quegli stimoli di cui si ha tanto paura.
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