Problemi Lavorativi

Problemi Lavorativi

Le difficoltà sono la normalità all’interno di un’organizzazione funzionale, ma quando queste tendono a ripetersi e a irrigidirsi si trasformano in problemi, rischiando di ostacolare il corretto funzionamento aziendale. Pensiamo ad un’azienda dove i ruoli lavorativi siano poco definiti, dove tutti fanno tutto, se questa strategia può essere funzionale per una piccola realtà, quando l’azienda ha dimensioni importanti questo eccesso di flessibilità rischia di essere fonte di conflitti e disorganizzazione.

Problem Solving

Il problem solving si applica quando una difficoltà si trasforma in un problema. Questo passaggio disfunzionale avviene quando la persona o un gruppo non riescono a risolvere una situazione complessa, e continuano ad utilizzare una strategia poco efficace. Pensiamo ad esempio ad un’azienda nel quale l’organigramma non è ben strutturato ed è poco definito, vi sarà una continua congestione di ruoli, il senso di responsabilità e la dedizione al lavoro sarà basso, ed è molto probabile che i dipendenti si litigheranno tra loro, focalizzandosi più sui loro problemi che sul proprio lavoro.

Quindi lo scopo del Problem Solving è risolvere un problema lavorativo nel minor tempo possibile, mediante protocolli d’intervento adattati al contesto organizzativo.

Conflittualità

Una certa dose di conflittualità all’interno di un’azienda è sana, poiché incentiva una buona competizione nella quale le persone devono incontrare nuove soluzioni e possono valorizzare le proprie risorse individuali. Ma quando la conflittualità straborda si ledano quei meccanismi di collaboratività, cooperazione, solidarietà, rispetto reciproco e piacevolezza nel lavorare, propri di un’organizzazione efficiente e produttiva. Talvolta un eccesso di aggressività può condurre al mobbing o a comportamenti tanto scorretti da risultare distruttivi per l’impresa stessa.

Stress Lavorativo

Lo stress è inevitabile ed è funzionale in certe dosi, il problema si presenta quando raggiunge un’intensità tale che compromette l’andamento lavorativo, fino ad arrivare al burn-out. Una persona con un forte carico emotivo tende a sbagliare di più, ad essere più aggressiva e ad impegnarsi meno. Uno stress tanto distruttivo può essere associato sia a fattori ambientali, ad esempio il medico che vede morire il proprio paziente, sia a fattori personali, ad esempio la persona che dice si a tutti e non riesce ad organizzarsi in modo tale da gestire tutti gli impegni.

Comunicazione

Le aziende, le organizzazioni, i gruppi e le persone funzionano e si evolvano grazie al tipo di comunicazione usata dai suoi suoi membri. Pensiamo ad esempio al commerciale che deve vendere un oggetto al cliente: oltre a quello che dice, è importante il come lo dice e il suo atteggiamento non verbale, ad esempio il vestito. O che dire di una direttiva aziendale che a seconda di come viene diramata e da chi viene diramata sarà ignorata o seguita. Oppure immaginiamo la comunicazione usata da un capo verso i subalterni o la comunicazione tra colleghi: questa può essere svalutante o aggressiva, o viceversa può essere troppo bonaria.

Nello specifico gli ingredienti per una comunicazione distruttiva sono:

  • Puntualizzare: ovvero spiegare continuamente a qualcuno, nei minimi dettagli, cosa fare e non fare, per ottenere migliori risultati.
  • Recriminare: ossia sottoporre l’altro a un processo in cui ne vengono continuamente sottolineati tutte le colpe, passate e presenti.
  • Rinfacciare: o fare le vittima, accusando l’altro di essere la causa dei continui insuccessi e sfruttando il proprio malessere per correggere i suoi comportamenti.
  • Predicare: ovvero fare il sermone.
  • Biasimare: ossia complimentarsi con qualcuno, ad esempio con il proprio collaboratore, per qualcosa che ha fatto e successivamente svalutarlo dicendogli che poteva farlo ancora meglio
  • Te l’avevo detto: l’idea di fondo di questa frase è che l’altro ha sbagliato perché non ha ascoltato il suggerimento datogli.
  • Lo faccio solo per te: il dichiarare un sacrificio unidirezionale ha due effetti patogeni sull’altra persona, si sente in debito e viene messo in una posizione di inferiorità in quanto bisognoso di aiuto.
  • Lascia…faccio io: se aiutare l’altro è un comportamento nobile, dichiararlo significa squalificarne le capacità.

Mission, Vision e Valori

La mission, la vision e i valori aziendali sono la bussola, il sestante e la mappa attraverso i quali un’azienda e le sue persone crescano, si muovono ed evolvono. Se mal definite o poco seguite rischiano di far deragliare l’impresa e intaccarne la produttività, viceversa se ben composte sono il miglior trampolino di lancio per promuovere l’azienda.

Passaggi Generazionali

Spesso il successo di un’impresa dipende dalle presenza di leader carismatici e capaci sia a livello professionale che umano. Il problema sorge quando il capo abbandona il suo ruolo e venendo meno la sua presenza trainante, il management rischia di trovarsi impreparato, privo di quelle capacità imprenditoriali che hanno permesso all’azienda di avere successo. Infatti la formazione di un dirigente non dipende solo dai titoli acquisiti, ma anche da conoscenze personali, visione sistemica e abilità di problem solving.

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